In un soleggiato pomeriggio di maggio, al trentesimo piano del grattacielo Sanpaolo a Torino, le nostre imprenditrici hanno rinnovato le cariche regionali di CNA Impresa Donna. A guidare il gruppo sarà Rosanna Ventrella, nata a Montreal, in Canada e cresciuta in Puglia.
Donna dinamica, Rosanna Ventrella si definisce in maniera originale “surfista di onde anomale”. «Nella mia vita – spiega – il cambiamento è stato una costante, ho cambiato più volte lavoro e città, impacchettando esperienze e radici da portare via con me ad ogni nuova onda in arrivo. Da 18 anni vivo in Piemonte, ho 47 anni e quando sono arrivata qui mia figlia aveva poco più di 2 anni. In tasca ho una laurea in Economia e Commercio e dopo un lungo percorso da dipendente, con incarichi anche importanti in un gruppo multinazionale, ho cominciato ad avvertire la noia della navigazione con mare calmo e vento di bonaccia. Nel 2007 ho rilevato il controllo di SYS-TEK, un’azienda di informatica e per trasformarla e consolidarla c’è voluto tempo e determinazione».
Rosanna ha preso il posto di Dea Martinotti che negli ultimi anni ha saputo guidare con impegno ed entusiasmo le imprenditrici piemontesi associate alla CNA. Il suo intervento, che ha fatto da apripista alle testimonianze di alcune imprenditrici, ha voluto porre l’attenzione sulla sua vicenda personale, la storia di una donna che non si è mai fermata di fronte alle difficoltà e che ha saputo accettare il cambiamento e accogliere l’innovazione come un’opportunità.
Il saluto del segretario regionale Filippo Provenzano e le parole della presidente nazionale di Impresa Donna Paola Sansoni, al centro di tutta la parte pubblica dell’assemblea è stato proprio il concetto del cambiamento. E non sono mancati momenti di grande emozione, uno su tutti il passaggio di testimone: Stefania Gagliano è la nuova coordinatrice regionale. Prende il posto di Laura Pianta, colonna portante della CNA Piemonte, che ha concluso l’assemblea con parole molto attuali: «Sogno un potere gestito al femminile, da donne che non si vergognano di essere tali, che non rinunciano al valore positivo del matriarcato, alla propria diversità. Che sanno essere inclusive condividendo, aiutando. La mia è stata un’esperienza bellissima e quello che sono oggi lo devo anche a voi imprenditrici della CNA».