La disordinata exit strategy dal Superbonus rischia di gettare nuovamente il settore delle costruzioni in una crisi ancora più grave. L’esecutivo continua a produrre norme restrittive nei confronti del comparto edilizia, generando caos e incertezza per le imprese e i committenti, oltre che per i cittadini.
La nuova stretta avrà pesanti effetti sul settore che si stava adeguando alle residue opportunità previste nell’ultima Legge di Bilancio. In mancanza del testo del provvedimento è impossibile conoscere se, ad esempio, contratti già firmati potranno continuare a utilizzare l’opzione della cessione del credito.
Il provvedimento inoltre va a colpire gli interventi che riguardano gli enti del Terzo settore e quelli di ricostruzione nelle zone colpite da terremoti. Si tratta di lavori che hanno un elevato valore sociale e un limitato impatto sui conti pubblici, per cui è incomprensibile la decisione del Consiglio dei Ministri.
“La decisione presa dal Governo rappresenta un ostacolo significativo per il nostro settore, mettendo a rischio non solo la stabilità economica delle imprese costruttrici ma anche il benessere di innumerevoli famiglie italiane. L’incertezza generata da questi provvedimenti restrittivi minaccia seriamente la ripresa del settore delle costruzioni, appena iniziata dopo anni di grave difficoltà. È fondamentale che il Governo riconsideri la sua posizione, prendendo in considerazione l’importanza vitale dei bonus edilizi per la ripresa economica del Paese e per il miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza sismica delle nostre abitazioni. Da parte nostra, siamo pronti a collaborare per trovare soluzioni eque che salvaguardino il futuro del comparto e contribuiscano positivamente all’economia nazionale“, afferma Andrea Talaia, Presidente di CNA Costruzioni Piemonte.