Si è svolto in questi giorni a Biella il 39° congresso della World Federation of Master Tailors organizzato dall’Accademia Nazionale dei Sartori, che vede tra i partner CNA Federmoda.

Il Congresso registra un’ampia partecipazione internazionale con sarti provenienti da 34 Paesi dall’Argentina all’Australia, da Singapore a Mauritius, dalla Corea agli Stati Uniti unitamente ad una forte rappresentanza europea per seguire un ampio programma di iniziative che prevede sfilate, convegni e visite alle aziende tessili del distretto.

Tra gli appuntamenti di discussione e confronto si è tenuto nella mattinata di giovedì 3 agosto un momento dedicato al tema della sostenibilità e che ha portato in evidenza quanto il “su misura” esprima di questo valore.

Per CNA Federmoda è intervenuto il Responsabile Nazionale, Antonio Franceschini che ha innanzitutto rappresentato i numeri del settore in Italia che vede circa 4.900 imprese per circa 12mila addetti.

Franceschini nel suo intervento ha messo in evidenza come la sartoria italiana sia sicuramente una delle eccellenze del Made in Italy, capace di rappresentare il nostro Paese nel mondo in maniera iconica. La moda italiana da decenni leader nel panorama internazionale deve alla tradizione sartoriale del settore il valore aggiunto che la contraddistingue. Una produzione eccellente che trae le proprie origini dal forte radicamento nel territorio di cui esprime il vigore, l’estro creativo e la maestria.

«Una tradizione quella sartoriale italiana che come CNA Federmoda riteniamo debba trovare adeguata valorizzazione e maggiori occasioni di promozione nel mondo anche attraverso l’attenzione delle nostre Istituzioni. Dobbiamo porre particolare attenzione anche a nuove aree geografiche, a economie emergenti che si stanno caratterizzando con fasce crescenti di popolazione con forte propensione al consumo di qualità», ha chiosato Franceschini.

CNA Federmoda ha da tempo messo in evidenza come dopo anni di massificazione indistinta che ha coinvolto anche i prodotti di lusso si stia assistendo ad una crescente attenzione verso la sostenibilità, ecco quindi che il prodotto “su misura” e “fatto a mano”, caratterizzato da forte attenzione al particolare, ai dettagli con una cura estrema nella lavorazione senza trascurare la ricerca stilistica, ci pone in una posizione privilegiata.

«Possiamo proporci, verso i consumatori di tutto il mondo promuovendo questo modello di sostenibilità che trova nei sui asset oltre alla qualità, durabilità e possibile riadattamento delle creazioni. Dobbiamo riportare le persone a dedicarsi momenti esclusivi, a soffermarsi ad apprezzare un tessuto, una pelle, un dettaglio di lavorazione, soffermarsi a ragionare con il maestro artigiano sul modello di capo da realizzare, far apprezzare l’intero percorso produttivo che porta al risultato finale – ha aggiunto Franceschini -. Dietro a queste realtà produttive c’è sempre un contesto ambientale, culturale, storico, artistico, sociale che affonda le proprie radici nella grande tradizione delle botteghe del Rinascimento e che da sempre rappresenta la linfa vitale delle nostre produzioni artigianali».

CNA Piemonte, nel ringraziare il collega Franceschini per l’importante contributo, sottolinea come, in questo complesso momento economico, un evento internazionale valorizzi le peculiarità di un territorio come il Biellese che, con la sua tradizione e vocazione tessile, rappresenta nel mondo un fiore all’occhiello per l’intero Paese. I temi trattati saranno sicuramente elemento di spinta per la ripresa del settore e del Biellese.

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