Le accise sul gasolio sono un tema complesso e molto discusso in Italia, in particolare nel settore dei trasporti.

In questo articolo si esaminerà l’impatto delle accise sul settore dei trasporti, con un focus sul Piemonte, e si analizzeranno le motivazioni alla base dell’applicazione delle accise sul carburante, così come il loro utilizzo e il recupero possibile per alcune categorie di contribuenti.

Considerazioni iniziali sulle accise e il settore trasporti in Piemonte

Iniziamo con alcune considerazioni sulle accise e il settore dei trasporti piemontesi. Il Piemonte è infatti un’area geografica molto importante per il sistema dei trasporti italiano, sia per via della sua posizione geografica sia per le infrastrutture presenti. È infatti situata al confine con la Francia e la Svizzera e dispone di una rete di autostrade, ferrovie e aeroporti che la collegano molto bene con il resto del paese e con l’Europa.

Il settore dei trasporti è centrale per l’economia italiana, e di conseguenza per quella piemontese, in quanto permette la movimentazione di merci e persone, ma è anche uno dei principali settori “consumatori” di carburante, e quindi soggetto al pagamento delle accise sul gasolio.

L’aumento di queste ultime, dal primo gennaio 2023, ha quindi avuto, è facile immaginarlo, un impatto piuttosto importante sull’intero settore.

A soffrire maggiormente dei rincari derivanti da questo provvedimento sono state le aziende di autotrasporto, sebbene la situazione che si è venuta a creare preoccupi, e non poco, anche le associazioni di categoria e in generale le imprese locali.

Che cosa sono le accise sul carburante?

Ma che cosa sono le accise sul carburante? Le accise sono imposte indirette applicate sui prodotti energetici, tra cui i carburanti per autotrazione come il gasolio e la benzina.

Sono imposte sul consumo, e quindi pagate dal consumatore finale attraverso il prezzo del carburante alla pompa. In Italia, le accise sul gasolio sono tra le più alte d’Europa e questo fatto ha un impatto significativo sui costi sostenuti dai consumatori e dalle aziende.

In generale, le accise sul carburante vengono calcolate per unità di volume (ad esempio, per litro) e vengono aggiunte al prezzo del carburante al netto di altre imposte, come l’IVA.

Uno degli obiettivi delle accise sul carburante è quello di influenzare il comportamento dei consumatori e delle imprese per raggiungere determinati obiettivi di politica pubblica. Ad esempio, un governo potrebbe decidere di aumentare le accise sui carburanti particolarmente inquinanti per scoraggiarne l’impiego e promuovere l’adozione di carburanti più puliti, come il gas naturale compresso (GNC) o l’elettricità. Inoltre, le accise possono essere utilizzate per sostenere investimenti in infrastrutture di trasporto, come strade, ponti, ferrovie e aeroporti, o per finanziare programmi di protezione ambientale e di riduzione delle emissioni di gas serra.

Tuttavia, le accise sul carburante possono avere effetti indesiderati sull’economia e sui consumatori. Ad esempio, un aumento delle accise può portare a un incremento dei prezzi del carburante, che a sua volta può causare un aumento dei costi di trasporto per le merci e le persone. Una pratica che può avere ripercussioni negative sul settore dei trasporti, sulle imprese e sulla competitività economica, in particolare in paesi o regioni con una forte dipendenza dal trasporto su strada.

A cosa sono destinate le accise?

Le accise sul carburante sono destinate a finanziare diverse voci di bilancio dello Stato. In primo luogo, contribuiscono a coprire i costi legati alla produzione e al trasporto dell’energia, come ad esempio gli investimenti in infrastrutture energetiche e la manutenzione delle reti di distribuzione. Successivamente, una parte delle accise è destinata a finanziare la spesa pubblica in generale, come ad esempio la sanità, l’istruzione e la difesa.

Infine, una quota delle accise è destinata a finanziare misure di tutela ambientale, alla promozione della sostenibilità. Tra questi interventi figurano la promozione delle energie rinnovabili, attraverso incentivi per la produzione di energia solare, eolica, idroelettrica e da biomasse, e la riduzione delle emissioni di gas serra, ad esempio attraverso la promozione di veicoli elettrici e l’adozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio. Le accise sul carburante possono inoltre essere utilizzate per finanziare programmi di conservazione della biodiversità, la tutela delle risorse idriche e la prevenzione dell’inquinamento.

Quali altre accise paghiamo in Italia?

Oltre alle accise sul carburante, l’Italia impone una serie di altre accise su diversi prodotti e servizi, che possono avere un impatto sull’economia e sul costo della vita.

Tra questi, figurano le accise su alcol e bevande alcoliche, che incidono sul prezzo di vino, birra e liquori; le accise sul tabacco e i prodotti del tabacco, che influenzano il costo delle sigarette e altri prodotti correlati e infine le accise sui prodotti energetici utilizzati per il riscaldamento e l’illuminazione, come il gas naturale e l’elettricità, che influiscono sui costi energetici per le famiglie e le imprese.

L’Italia prevede anche accise su alcune categorie di veicoli, ad esempio, quelle relative agli autoveicoli di lusso, che si applicano a veicoli con caratteristiche di prestigio e alto valore, e quelle riguardanti i veicoli adibiti al trasporto di merci pericolose, che si riferiscono a mezzi utilizzati per trasportare materiali potenzialmente pericolosi per la sicurezza e l’ambiente.

Queste accise fanno anch’esse parte del sistema di tassazione complessivo e possono incidere sull’economia, sulle decisioni di acquisto dei consumatori e sulla competitività delle imprese.

Chi può recuperare le accise sul gasolio?

In merito al recupero delle accise sul gasolio, è importante sottolineare che in Italia esiste un’opportunità per specifiche categorie di contribuenti di richiedere un rimborso parziale delle accise pagate sul carburante.

Queste categorie includono principalmente imprese di trasporto merci e passeggeri, agricoltori, pescatori, enti pubblici e organizzazioni non profit attive nel settore dei trasporti.

Il recupero delle accise consente ad esempio alle imprese di trasporto di ridurre i costi operativi e, in alcuni casi, di contenere l’aumento delle tariffe per i consumatori.

Gli agricoltori utilizzano spesso mezzi agricoli, come trattori e mietitrebbie, che richiedono una notevole quantità di carburante per il loro funzionamento. Il recupero delle accise sul gasolio può aiutare loro quindi in questo caso a ridurre i costi di produzione e a mantenere prezzi competitivi per i prodotti agricoli.

Anche il settore della pesca è fortemente influenzato dai costi del carburante, in particolare per quanto riguarda le grandi imbarcazioni che necessitano di altrettanto grandi quantità di gasolio. Il recupero delle accise consente così ai pescatori di continuare a svolgere la loro attività in modo sostenibile.

Infine le organizzazioni non profit, come quelle che forniscono servizi di trasporto per persone con disabilità o anziani, con il recupero delle accise mantengono i costi operativi sotto controllo e si garantiscono la continuità dei servizi offerti.

Il meccanismo di recupero delle accise è stato introdotto dalla legge italiana per alleviare l’onere fiscale sulle imprese che operano in settori particolarmente esposti all’impatto dei costi del carburante. Inoltre, questo meccanismo mira anche a promuovere l’adozione e l’utilizzo di carburanti più sostenibili dal punto di vista ambientale e meno inquinanti, incoraggiando così una transizione verso un’economia più verde e rispettosa dell’ambiente.

Come funziona il recupero delle accise?

Il funzionamento del recupero delle accise è regolamentato da specifiche normative e procedure.

Le imprese e gli enti che intendono richiedere il rimborso delle accise sul gasolio devono innanzitutto essere in possesso di determinati requisiti, come ad esempio la titolarità di un’autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e l’utilizzo del carburante per scopi specifici previsti dalla legge, come nei casi visti in precedenza. Inoltre, è necessario conservare la documentazione relativa all’acquisto del carburante e al suo utilizzo, come ad esempio le fatture e i registri di carico e scarico.

Il recupero delle accise sul gasolio avviene mediante la presentazione di una domanda all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che verifica il rispetto dei requisiti e delle procedure previste dalla legge, e autorizza il rimborso delle accise nella misura e nei limiti stabiliti.

Il rimborso delle accise può avvenire sia in contanti che mediante l’attribuzione di un credito d’imposta, che può essere utilizzato per compensare altre imposte e contributi dovuti allo Stato.

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